mercoledì 30 settembre 2009

L ultima volta che ho scritto su questo blog ero ancora in indonesia. Da li ne ho fatta di strada. Dopo l ultimo tramonto goduto in compagnia dei milioni di ozzy ubriachi nella spiaggia di Kuta



Buttando via il biglietto aereo (cosa non nuova negli ultimi anni) prenotato mesi prima da Jakarta a Kuala lumpur, abbiamo preso il volo da Bali a Kuala lumpur, giusto per evitare quell inferno di città indonesiana e poterci godere tutti e due i mesi di visto come volevamo. Una volta a Kuala lumpur, visto che il biglietto economico per Melbourne, Australia, era 10 giorni dopo, decidiamo di spostarci con un altro volo economicicssimo per phuket, in Thailandia. Visto che era la mattina dopo, tanto per cambiare dormiamo in aeroporto. Si, lo so,Phuket doveva essere un altro inferno turistico, ma sapevo che era bassa stagione per via dei monsoni e comunque niente è peggio dell indonesia, perciò partiamo, alla peggio saremmo andati in quel paradiso di ko phangan. Invece, a mia sorpresa, ma non troppo, troviamo subito gente amabilissima, addirittura in un agenzia ci hanno consigliato dove andare a cercare gli hotel cheap dopo aver capito che non avrei prenotato da loro quelli per turisti. Girando neanche tanto ne troviamo uno fantastico, camera pulita, terrazzo, bagno con acqua calda (chicca che mancava da taantooooo) aria condizionata (altra superchicca, solo sognata in indonesia) frigo bar (incredibile) e perfino la piscina!!! Tutto questo per lo stesso prezzo che pagavamo dalla vecchia e il suo corridoio spalmato di ketchup e topi, in indonesia. 8 euro a notte.




Chiaramente a 200 m dal mare….Il tempo a phuket è trascorso veloce, stavamo bene, finalmente fissi in un posto a cazzeggiare, la gente in giro che vendeva dopo il primo “no thank you” ti lasciava stare, anzi ti salutava sorridendo… roba inedita in indonesia… insomma, tutto bello… pure la spiaggia, che in alta stagione dev essere pazzescamente affollata, era semivuota e ogni mattina andavo a farci la mia corsetta…




Insomma, gli unici turisti che c erano erano russi e cinesi, che vanno in quel periodo per risparmiare visto i prezzi bassi. E i soliti vecchietti italiani e tedeschi in pensione fissi li con le loro sedicenni…
Non ho comunque mai visto un posto piu pieno do puttane di li, davvero, una cosa gigantesca, e il fatto del turismo ridotto faceva si che ogni uomo libero che girava nella via dei club la sera ne avesse otto per se. Tomoko ogni tanto si fermava e mi lasciava camminare un dieci metri piu avanti per ridere poi alle palpate di pacco che mi prendevo. Niente male direte voi… anch io all inizio. Da lontano erano tutte figone della madonna, da lontano ste stangone magre da 1 metro e 80 facevano occhio.. da lontano me le sarei fatte tutte.. pensavo tra me e me.. se qualcuno viene qui e dice che non ha fatto niente è chiaro che mente!!! Poi scrutandole meglio mi accorgevo che almeno il 50% di loro.. erano uomini.. si si… tette rifatte e voce grossa!! Il tutto era comunque molto divertente, il loro comportamento, i loro balletti di fronte ai locali e il loro modo di provocare i passanti che li/le filmavano.



Abbiamo passato una settimana tra spiagggia e shopping al megacentro commerciale per turisti e mangiate da paura a prezi ridicoli



Insomma, dopo una settimana cosi prendiamo l aereo che ci riporta a Kuala Lumpur, la gigantesca capitale della Malaisya, quella delle petronas towers per capirsi. Centri commerciali a valanghe, da perdersi dentro, qualunque componente esista per computer, telefonia e tutto ciò che è elettronico, li lo si trova. Nei tre giorni in KL abbiamo camminato tantissimo, girato la città (già la terza volta che veniamo, niente di nuovo) con bus, treni, monorotaia etc ed ho avuto un inaspettato quanto sorprendente incontro casuale con tre ragazzi del forum di viaggiatori a cui sono iscritto da tre anni e che, coincidenza pazzesca, i tre con cui parlavamo dell indonesia qualche settimana prima. Per dire, due settimane prima eravamo tutti e quattro in differenti nazioni, ma quel giorno, camminando per strada ne ho riconosciuto uno etc… insomma, una di quelle casualità che ti fa capire come davvvero è piccolo il mondo, insomma Kl è enorme… ma va beh, avevo pure incontrato la velina a bangkok, ma quella è un'altra storia… Qualche giorno fa ho preso l aereo che mi avrebbe portato qui a Melbourne, e visto il suo arrivo notturno abbiamo per l ennesima volta dormito all aereoporto.. mai piu buttiamo via dei soldi per un taxi… no eh!!!



Peccato che il mio fratellino abbia lasciato per l italia qualche giorno fa per fare una sorpresa ed arivare prima del dovuto, comunque il suo compagno di avventure è ancora qui e ci ha offerto ospitalità.. ci serviva proprio, avere una casa dopo tutto sto viaggiare è una cosa fantastica. Melbourne è come l ho lasciata 4 mesi fa, fredda e piovosissima.. ma la compagnia in casa è ottima, Manuel (spagnolo), un ozzy e una vietnamita con cui abbiamo già fatto amicizia. Intanto me la faccio passare fin che sono qui e metto giu qualche progetto, è ora che cerco lavoro e che mi dia da fare, le finanze non sono infinite, anzi…
E poi, che ci crediate o no, dopo un po la mente piu che il corpo, sente il bisogno diessere occupata in qualcosa, non fare un cazzo per tanto può diventare noioso, fin che viaggi è ok, ma se ti fermi in un postodove piove sempre e c è freddo ma non c è la neve che cazzo fai??? Vi tengo comunque aggiornati… intanto mi godo la grandine di Melbourne… byeeeeeeeee

martedì 8 settembre 2009

Che disastro… ora ci tolgono anche il cibo!

Labuanbajo è la prima città che si incontra sbarcando sull isola di flores, l ultima isola visitata nel mio viaggio. All andata l avevo saltata visto il pienone di tutte le accomodation (quando avevo deciso di guidare di notte) sapendo che avrei potuto rivederla al ritorno con magari meno pienone. Certo, a fine agosto i turisti erano meno ma comunque sempre superaffollato. Il paese è sporco e puzza come tutti i porti indonesiani ma vanta molte attrattive per i turisti. Un arcipelago di minuscole isolette attorno che danno quasi la sensazione di essere in spiaggia su un lago sulle quali per ognuna di esse c è un piccolo gruppo di bungalow dove stare, una specie di maldive per i poveri.



Chiaramente erano tutte piene e siamo stati in paese. Le altre attrattive erano il tramonto pazzesco già raccontato, le possibili escursioni subacque nel bellissimo parco marino dell arcipelago e, la piu importante, la base di partenza per un escursione su una delle isole dove poter avvistare il famoso “Drago di Komodo” la lucertola piu grande del mondo. Ne ho sentito parlare parecchio e dalle foto è veramente un animale mostruoso. Una lucertola che arriva fino a 3 metri di lunghezza e 100 kg di peso che con un morso della sua saliva piena di svariati tipi di batteri riesce a uccidere anche i bufali (o qualche turista avventuroso) per poi mangiarseli dopo qualche ora dal morso morti stecchiti. Tutto questo alone di terrore e celebrità dell animale faceva si che ci fosse un businnes pazzesco per andare sull isola e tutti volevano andarci. I pressi erano orridamente altissimi, un giro sullo yacht di Briatore forse costava uguale e una volta la c era l entrata al parco (22 € piu dell entrata del Kremlino!!)) il pranzo (i guess super expensive) la guida etc… Per stare alla fine 3 ore sull isola!!! Mi ha seccato molto non andarci, davvero, ma il pensiero di dare tutti quei soldi a sti stronzi opportunisti per un servizio da 10 € in qualunque altro posto dell indonesia mi schifava. Il diving era la stessa cosa, prezzi da sardegna, e chiaramente da un paio d anni le navi pubbliche non fermavano piu sulle isole, e anche se lo avessero fatto fidatevi che nessuno l avrebbe mai detto ad un turista.
Poi ho provato a prendere una barchetta per turisti (su consiglio di amico) e caricarci il motorino per poter visitare una delle isole e poter cosi saltare la lunghissima e impegnativa (visto lo stato delle strade) isola di sumbawa nel viaggio di ritorno, ma tassativamente il motorino era proibito visto il pienone della nave, e anche li il prezzo era proibitivo. Insomma, dopo le avventure già raccontate della vecchia e il suo maledetto corridoio, ci godiamo l ultimo tramonto da un terrazzo sull arcipelago



E con l ennesimo nodo al fazzoletto, prendiamo la nave che ci porta in sumbawa. La nave ho scoperto essere il mio mezzo preferito in un viaggio, il fatto di dover stare li senza poter far niente mi rilassa e farmi 7 ore a leggere, giocare a carte o semplicemente ascoltare musica guardando il mare lasciandosi cullare dal leggero dondolamento mi rilassa davvero come in pochi posti.
Il lato positivo è che essendo già stati in tutti i posti sapevamo esattamente dove andare a cercare gli hotel e dove mangiare bene, le strade senza sbagliare e i pezzi distrutti e la tempistica che ci permetteva di fare il maggior numero di km senza sprecare fermate in posti pessimi. Il lato negativo?? Parecchi km al giorno, pasti sregolati e in motorino in 2 piu il bagaglio la schiena e il culo hanno affrotntato una dura prova. Abbiamo saltato anche Bima, dove il nostro amico Yudi si sarebbe aspettato di incontrarci ancora, ci è dispiaciuto, lui era una persona amabilissima, ma la città era uno schifo e il fatto della gomma tagliata del primo stop li era un altro buon motivo per saltarla. E poi il lato negativo piu di rilievo… era appena cominciato il ramadan!! Arrivati a sumbawa besar la città era in festa. Io ho rispetto per le altre religioni ma festegiare un mese dove si morirà di fame… Nessun problema mi sono detto… lo fanno dappertutto… ma qui sono tutti musulmani, almeno in quest isola… nessuno mangia dopo l alba fino al tramonto… Gli hotel che normalmente includono la colazione ora danno solo il caffè perché non si mangia dopo l alba… Ok nessun problema, lasciamo i bagagli all hotel e, affamati, andiamo a cercare il vecchio ristorante che ci aveva reso felici qualche settimana prima. Chiuso. Azz!! Girando tutti i ristoranti erano chiusi!!! Troviamo un bambino, visibilmente non indonesiano, che guarda curioso questi due pallidi marziani con la bava alla bocca e la faccia preoccupata e un po inkazzata. Dopo un po ci provo… gli parlo in inglese e resto sorpreso dalle sue risposte grammaticamente perfette. OOOhh, bel bambino, parli bene l inglese!! Dove troviamo un ristorante??? Noo, non potete mangiare, siamo in ramadan!! Da dove vieni bel bambino?? Sono dell afghanistan, mi risponde lui… Aaaah, ma lo sai (gli rispondo in italiano perché non capisca) che Allah comincia a starmi sui coglioni??? Ho fame cazzo, è da ieri che non mangio… nella mia mente vedevo arrivare il suo babbo minaccioso con una strana cintura a candelotti rossi e un medaglione con un grosso fermaglio con pulsante rosso con la scritta “press here for christhian” e lo saluto, lui poteva anche purificarsi ma io avevo fame. Insomma, in tre giorni e due notti (una in Sape e una in Sumbawa Besar) di guida motocross , circolazione bloccata e cene abbondantissime vista l impossibilità di mangiare ad altre ore (pensate come mi godevo la cena però!!) abbiamo preso il secondo traghetto per l isola di Lombok
Anche qui siamo stati un po incivili, ma, pensandola durante il viaggio ce la ridevamo già!! Prima della nave, in un negozio in paese avevamo comprato un sacco di patatine e ciambelle e appena saliti sulla nave ci siamo seduti in prima fila, schiena appoggiata al muro in modo da guardare in faccia tutti quelli seduti sulle seggioline. Questa volta sapevamo che il fatto di essere fissati costantemente da tutti non sarebbe stato un fastiudio, ma giocava a nostro favore. La nave viaggiava a ora di pranzo e, verso mezzogiorno, quando tutti erano superaffamati visto che era solo il secondo terzo giorno di ramadan e i loro stomaci erano ancora abituati a ricevere viveri di vario tipo, noi, come su un palcoscenico apriamo lo zaino e cominciamo a divorare pringles, arachidi (il loro snack preferito) e ciambelle come degli animali, pieni di briciole intorno e sui nostri vestiti, con la cioccolata delle ciambelle intorno alle labbra come i bambini e mezza roba avanzata e buttata li in parte ci massaggiavamo la pancia piena e esternavamo una certa soddisfazione e benestare del nostro corpo. La gente ci guardava come sempre ma stavolta con la bava piu lunga di un cane con la rabbia… durante la sigaretta di rito dopo mangiato,un sorrisino mi spunta al pensiero di essere al loro posto, in effetti capisco come mai uccidano i cristiani… non è terrorismo, forse ci sono troppi coglioni come me in giro, e in effetti, in quel momento penso che avrebbero voluto farlo.
Insomma arriviamo a lombok dopo un paio d ore di traghetto.



Che anche questa, avevamo saltato all andata a causa del pienone. Era ormai fine agosto. Abbiamo attraversato l isola in un apio d ore siamo arrivati a Sengiggi che, a detta della nostra guida, era una tappa obbligata. Il primo bungalow trovato (circa 5 km dal paese vero e proprio) ci fermiamo, chiediamo e troviamo la stanza. La piu cara di tutto il viaggio ma sapevamo che in paese era tutto pieno senza neanche andare a controllare perciò, visto la bellezza del posto solitario e fuori dalla folla accettiamo. Avendo il motorino la location fuori dal mondo non era un problema, ci permetteva sempre di risparmiare tempo e fatica sulla ricerca e di fregarcene sulla distanza dei ristoranti, di decidere quando partire, dove fermarci senza dover continuamente sbatterci a trattare i prezzi dei bus, taxi etc. Eh si, scelta azzaccata quella del motorino, indipendenti da tutti i truffatori che non aspettano altro di vedere un turista in difficoltà per incularlo.
La fortuna ha voluto che il padrone dei bungalow fosse della nuova zelanda… super gentile e di ottimo aiuto su tutte le info di cui avevamo bisogno. Cavolo, quando uno non è affamato di soldi e ti aiuta veramente (praticamente un NON indonesiano) la vacanza diventa veramente piacevole e economica qui. Ci ha suggerito le spiaggie piu belle e deserte dove potersi rilassare senza venditori ambulanti nascosti che appena ti sdraiavi saltavano fuori dalla sabbia alla aldo giovanni e giacomo, e ti assilavano per venderti qualcosa, o si inventavano che c era un “biglietto d ingresso”…



ci spiegava dove prendere le barchette a prezzi locali o il diving “onesto” etc… Insomma, abbiamo passato 5 notti in quel bungalow che dopo il lungo viaggio di continui movimenti giornalieri in cui quasi mai avevamo aperto lo zaino o preso un attimo di pausa, ci servivano proprio, relax, pasti abbondanti nei ristoranti locali ( con prezzi circa 5 volte inferiori a quelli per turisti qualche km piu avanti, ma come già detto, lo stesso cibo e a volte maggiore quantità) spiaggie deserte e una notte in una specie di mini bungalow sulla spiaggia per lasciarsi addirmentare dal rumore delle onde..



Insomma, il classico posto dove dedicarsi a leggere un libro in silenzio e tranquillità e schiarirsi le idee sul da farsi visto l assenza totale di qualunque progetto per il futuro… fantastico!
Il vecchietto kiwi l ultima sera ci ha perfino invitato a cena per una lunga e piacevole conversazione sul nostro viaggio, sulla nuova zelanda, sull australia e i suoi strani abitanti, sulla sua vita, molto vagabonda e interessante e del piu e del meno in generale. Un'altra cosa simpatica del posto è che uno dei suoi schiavi indonesiani, era un artista, l arredamento “ecologico” dei bungalow era tutto fatto da lui. Sedie ricavate da pneumatici di camion e motociclette reciclati (morbide e comodissime tra l'altro), sedie e sdraie, perfino armadi di bamboo. Tutto questo a 10 metri dalla spiaggia in un giardino fantastico che copriva dal sole e tratteneva il fresco.





Avendo trovato la pace in questo posto decidiamo di saltare anche le famose “Gili islands”, un'altra sorta di maldive per i poveri, ma abbastanza care e pieni di turisti per essere sconsigliate almeno in quel periodo vista la somiglianza a un rave party di masse di turisti che ballano musica techno sotto l effetto di droghe chimiche vista l assenza della polizia sulle tre isolette.
Insomma, il viaggio finiva qui, partiti la mattina presto, in un paio d ore siamo al porto di Lembar per le 6 ore di traghetto che ci avrebbero portato all isola di Bali, la piu conosciuta, quella dove si arriva e si riparte con l aereo. Due notti a Candidasa (miglior posto trovato sull isola nel mese precedente) che era vicino al porto, una notte a Ubud per riconsegnare il motorino dopo 32 giorni di fedele servizio, poi la maledetta e odiata Kuta, la mecca dei giovani australiani finti surfisti (le onde peggiori che ho visto per il surf, manco buone per i principianti) ubriaconi. La prima notte (ieri notte) avendo trovato posto solo al 3zo piano, ci siamo sorbiti la musica techno di una discoteca poco distante anch essa al terzo piano…il volume era pazzesco, entrambi fortunatamente avevamo i tappi per le orecchie, ma non bastavano per i 22milioni di watt del subwoofer… Ma va beh… ci siamo venuti noi, vita facile, internet dappertutto per prenotare voli e fare ricerche, e vita abbastanza facile ed economica per il turista vista la concorrenza spietata tra ristoranti, guest house ecc. Insomma, aspettiamo il volo per andarcene e poi.. boh.. davvero, mai stato cosi senza idee per il futuro, so che devo andare a Melbourne a prendere il resto dei bagagli ai quali mio fratellino gentilmente ha dato alloggio permettendoci di viaggiare leggerissimi. Poi vedremo… Devo darmi da fare in questi giorni. Informarmi su tante cose.
La mia conclusione è che il viaggio mi ha divertito molto e nonostante la maggior parte dei posti non fossero il massimo e la gente fosse maledettamente venale, sempre tutto comparato al resto dell asia che ho visto, il fatto di aver incontrato cosi tante difficoltà e di tirarmene fuori, il fatto di essere stato il mio primo viaggio in moto di migliaia di km e di aver fatto tutto alla cazzari senza un minimo di programma (quest ultima non proprio una novità) l ha reso imprevedibile e abbastanza avventuroso, ci siamo adattati molto in certe condizioni, insomma, non è stata proprio una vacanza in resort a Sharn el sheik.
Ultima cosa, se avete in mente di fare le ferie in asia, evitate l indonesia, e se proprio le avete solo in agosto che in thailandia, malaisya etc piove a piu non posso ok, andate in indonesia con un bel po di soldi, tanta voglia di ubriacarvi e andare in discoteca e restate a kuta, praticamente è come andare in un australia ma costa qualcosa di meno e si può bere la birra in spiaggia

Qui sotto metto la mappa finale del mio viaggio, se vi interessa clikkateci sopra per vederla piu grande. Penso, non c è modo di calcolarli visto che ho staccato il contachilometri del motorino per non farmi cagnare, non è permesso andare da un isola all altra con motorino noleggiato, di aver fatto tra i 2000 e i 2500 km (solo attraversare sumbawa sono 450.. one way…) tenendo una media tra i 30 e i 50 (quando andava bene) km/h. Il motorino faceva stupefacentemente piu di 30km con un litro e la benzina costava 31 €cent al litro e il motorino l abbiamo pagato 41,4 € per 32 giorni, almeno… sicuramente anche se non la piu comoda è la piu economica via di viaggiare in indonesia
Dove sarò la prossima volta??? Lo sapremo (io compreso) nella prossima puntata di quirk, quork quark (un premio a chi si ricorda questa frase di…)