sabato 3 aprile 2010

E vai, si torna nell altra dimensione

Insomma, proprio prima di reiniziare a lavorare partiamo per un trek. Dopo pochi minuti di riunione con tutti i partecipanti la ragazza del ginocchio malandato rinunciava e pure un'altra coppia visto i 4 giorni di marcia e le previsioni del tempo. Restiamo in tre e di sicuro questo invece di scoraggiarci ci rende molto piu spensierati. Partiamo dopo pranzo dalla baraccopoli belli spavaldi a petto nudo finestrini spalancati e musica loud gasati come nei film californiani dove si sfreccia su una vecchia pontic decapottabile, vento tra i capelli e quelle robe li, e lentamente arriviamo nella cruda realtà della nuova zelanda selvaggia, dove i tergicristalli che zig-zaggano a velocità luce pulendo il vetro dalle goccione orizzontali per il vento ci fanno scorgere “Nelson lakes national park”, che bello, siamo arrivati.
Me ne vado al centro informazioni per chiedere previsioni piu dettagliate ma è chiuso, le previsioni in bacheca erano tristi e andandomene per riferirle agli altri noto un cartello ben visibile “baita Angelus chiusa per modernamento”… noooo… tre uomini nella mia tenda non se ne parla!!! E poi era l highlight del trekking!! Il problema era che solo io avevo una tenda e i posti per dormire in quel trek erano perfetti a un giorno di marcia l uno dall altro. Anch io a quel punto comiciavo ad aver dubbi e a farmi problemi, cosa che a loro, da veri boscaioli cechi e fieri, sembrava non toccare piu di tanto. Un posto per dormire lo si trova dicono.
Partimmo presto il giorno seguente con l entusiasmo che solo una giornata nella natura poteva darti



E per tutto il giorno il beltempo ci accompagnò, fortunatamente sul tratto piu facile del trek , piatto e praticamente in riva al lago nella foresta.
Ogni tanto il paesaggio era interrotto da una frana contornata da alberi giganti morti e con le nuvolone basse e l umidità che creava una nebbiolina al suolo fino al ginocchio creava quell atmosfera spettrale che nel silenzio diventava quel solito “e adesso cosa succederà? Frane?tsunami? raffiche di vento a 200km/h?? neve in estate?? I local dicono che in nuova zelanda tutto può succedere. Pure che un anguilla gigante uscisse dal lago e mangiasse in un sol boccone uno di noi tre (preferibilmente uno di loro due).



Comunque sia Il “brutto”tempo a volte permette visioni e scatti che niente hanno da invidiare ad altri soleggiati, il seguente è un bell esempio



Arrivati alla prima baita avremmo dovuto attraversare il fiume ed andare a dormire alla seconda, ma eravamo abbastanza bagnati e decidiamo di fermarci alla prima visto che loro un riparo non ce l avevano ed erano veramente fradici, uno addirittura con la giacca di pelle (l unica che aveva), niente di impermeabile men che meno le scarpe, ma mai un lamento o sbuffo, duri fino in fondo sti boscaioli!!!
Qui cominciano i colpi di scena. Entriamo in baita e ci troviamo addirittura 20 posti letto!!! E la stufa a legna che già scalda da parecchio ottimo per asciugare il tutto.. oh c è qualcuno stavolta!! Una coppia… Lui stranissimo, sembrava Doc, lo scienziato pazzo di ritorno al futuro e subito notammo che aveva un occhio nero e uno azzurro e aveva dei movimenti strani, nervosi anche se sorridente e gentile. Ci guarda ed emette un suono tipo “ hau ia goin maaait?” Nel mio cervello era già partita la musichetta western di quando i due pistoleri incrociano gli sguardi e “scrocchiano” le dita pronti a impugnare il revolver.Mi giravano già i coglioni. Non qui, perché anche qui, nel bel mezzo di niente in un isola grande come l italia e un milione di persone devo condividere la notte con un australiano??? Lei era francese ed era carinissima (forse 20 anni piu giovane di lui..mah) e logorroica e aveva trovato un bel trio con cui condividere questa cosa. Avevo appena scoperto perchè il biondo dei due cechi chiedeva sempre di bere all altro, invece di portarsi acqua aveva portato il cartone da 4 litri di vino rosso!!! In un trekking!!! Ma si, fanculo, sono io che mi sono aggiunto alla spedizione, adeguiamoci alle sue regole. E devo dire che dopo 6 mesi che non bevevo un bicchiere di vino dopo 2 o 3 ero ubriaco, a loro ce ne sono voluti di piu ma eravamo tutti ubriachi tranne l ozzy!! Che mondo strano. La sua ragazza sembrava divertirsi troppo con noi e a lui non sembrava garbare e io ovviamente ne godevo.
Dopo un po di conversazione lui cominciò, anche se scherzando, a parlare del tempo in NZ che gli aveva rotto le palle e che gli mancava il sole caldo di brisbane… io, sempre scherzando gli ribatto che almeno si può dormire in tenda senza essere attaccati da ragni mostruosi, coccodrilli, dingo o serpenti stritolatoridi 18 metri e lui comincia a farsi grosso di dormire tranquillamente in sacco a pelo nel bush australiano che non c è niente in australia che può farti del male.
Ho capito come sarebbe andata la serata. Esco e monto la tenda prima che faccia buio, ottima occasione per testarla sotto la pioggia con l opzione della baita in caso non tenesse tutta quell acqua, e pure per evitare le cazzate di quel simpaticone tutta la sera, almeno le mie facevano ridere la sua donna.
Anche qui, dormii come un bambino, passando la soglia dell addormentamento con le gocce che sbattevano sul tesssuto esterno.
La mattina mi sveglio come sempre alle 6.30 perché in tenda cominciava ad aumentare la temperatura … ma questo significava che c era il sole nucleare, e che la giornata era splendida e che visto che la baita era libera da spiriti maligni potevamo fare una bella colazione e ripartire per recuperare il tempo perso!!



Si riparte, e ci aspettava la parte piu dura, dopo l attraversamento del fiume che maledettamente alto per la pioggia dei tre giorni prima ci ha fatto perdere piu di 2 ore, ci aspettava una bella scalata su roccia morenica franosa da 600 m a 1800!! Una decina di km tosti insomma che ci avrebbero portato alla baita sul lago.. che non c era piu.




In cammino ancora in valle, ancora 5 km e sarebbe comiciata la salita




Le nuvole sono sempre particolari qui




Dopo il tratto sassoso sul delta del fiume la traccia si inoltra nella foresta facendoti rientrare spiritualmente nel nirvana. Non saprei come ltro descrivere certe sensazione che ti da respirare l aria in posti cosi


Io ero entrato nel mio mondo, ognuno nel suo, regnava il silenzio e nessuno di noi parlava. Nel silenzio ero concentratissimo ma solo sul mio respiro e sul mio passo, cercavo di dare un moto perpetuo a braccia, gambe e polmoni per poterli poi lasciarli andare da soli e liberare la mente per tutto quello che i miei cinque sensi potevano percepire da ciò che mi circondava. Sentivo benissimo persino il respiro affannato degli altri che era scoordinato al mio e quasi cercavo di bilanciarmi per non rovinare l armonia attorno.
Quando poi esco da questo stato mi domando sempre cosa possano raggiungere i monaci buddisti che vivono e meditano in posti remoti sull himalaya. E ogni volta mi riprometto che presto andrò a trovarli e a chiedergli come si fa.
Trovammo un posto piu che perfetto per campeggiare, un terrazzo naturale sulla scalata appena fatta e tutto il range di montagne sull altro versante della valle e dietro di noi l ultimo pezzo di bosco dal quale usciva un ruscello che rallentava la sua corsa proprio sul piano dove eravamo. Pazzesco, sicuramente il migliore dove ho dormito fin ora.



Festeggiammo l evento tentando mezzi ubriachi di fare una “jumping picture” ma invano. Fortunatamente il vino era finito.



Il biondo si offri volentieri di dormire fuori. Ovviamente con il solo sacco a pelo diretto sul terreno, vicino al fuoco quasi estinto, una mummia pronta ad essere bruciata. So solo che eravamo alti e io fuori non ci avrei dormito. La mattina esco dalla tenda e il mio fiato fa la nebbiolina, tutto è fradicio, c era stata un umidità pazzesca e una temperatura molto bassa scommetto. Mi vesto e vado a dare un occhio se Yuri respira ancora e… in maniche corte che si mangia le sue noodle per colazione. Ognuno parti ad un ora diversa per prendersi un po di spazio privato in questa dimensione, ci aspettava il pezzo piu spettacolare, 14 km in cresta al range montuoso, per lo piu tra i 1700 e i 1800m con vista su i due laghi maggiori e tutti gli altri piu piccoli.



E quest acqua da dove viene???



Da il lago sulla cima, fantastico scenario per la baita in costruzione


E io ne approfitto per un pranzetto in solitaria



L inizio della lunga cresta





Panorami pazzeschi a 360 gradi


Con questa ho scambiato un arrivederci per quest inverno, nella foto ne mancano 2 terzi




Le jumping pics mi vengono meglio da solo e l ultima foto è la fine del ridge, bella rotonda e rilassata fino al riparo in cui dormire un po piu in basso.
Per il resto niente da raccontare, sarei ripetitivo.



Alla fine della storia abbiamo camminato per 4 giorni e tre notti per 45 km su un persorso abbastanza fuori dalle piste battute e come indovinerete la pancia sul profilo quota è la parte fuori dalla mappa turistica sotto, quella dove il vinello si sentiva brontolare ancora nello sotmaco, quella era davvero una salita infinita in quelle condizioni.
Ma tutto è bene quel che finisce bene.
In quel momento avrei potuto fare tutto ma tornare il giorno dopo a lavorare, sul mare, dove il caldo è soffocante e le nuvole non si fanno mai vedere per settimane. E io adesso in testa, dopo queste scorpacciate di montagne penso solo alla neve. In effetti è già un mese e mezzo che lavoro e gli eventi sopra descritti sono di quasi 6 settimane fa.
E ne sono successe di cosesimpatiche da quel tempo. Schiavismo, salari bassi, contadini scontenti e rivoluzioni, i samoani terrremotati che fanno la haka agli alberi di mele prima di “dissanguarli” usando tecniche derivate dal rugby penso, solite cose da vita in fattoria.
Che figata. Ho sempre pensato negativamente a sti lavori e ambienti, ma vi giuro che tutti i giorni qualcuno combina qualcosa di terribilmente idiota e io ho il mio bel da fare per mantenere il titolo di “cazzaro” e i personaggi che incontro sono sempre spaziali, spesso con una strana storia alla spalle da raccontare, a volte tristi, a volte strambe a volte semplicemente pazze, al mondo c è gente davvero, davvero “freak”.
Ok ma tutto questo è nella prossima puntata, devo per forza postarlo domani perché sarà il mio ultimo giorno libero per un bel po, pasqua, pasquetta ecc… lavoro… ma bei soldini stavolta. Non pensate però che sia diventato ossessionato dai soldi anzi, fin che tutti cercano di fare le pause piu corte possibili per lavorare il piu possibile io mi prendo delle lunghe, a volte lunghissime pause pranzo chiedendomi come si fa a non rilassarsi mangiando con questa vista