mercoledì 22 settembre 2010

Piu pazzia e piu delirio, con l aggiunta di calamità naturali




Tutto cominciò a Christchurch, ancora una volta. Sembrava estate, sole e caldo, ma eravamo in pieno inverno in giro per il parco in maniche corte. Ero disperato anche se avevo ancora la paresi facciale da godimento ripensando ai giorni passati sulla neve. In piu essere di nuovo in città col traffico, la gente che per strada corre per non perdere il verde per i pedoni, che beve il caffè camminando per non far tardi al lavoro e i megagruppi di turisti asiatici che fotografano solo quello che gli dice la guida, non aiutava il mio umore a migliorare. Dovevo fare la solita routine per rimettere il mio corpo in forma decente, belle mangiate, doccie calde da 1 ora, caricare le batterie del van, le taniche d acqua e una gran bella spesa stavolta che doveva durare a lungo visto che qui ci devo tornare il meno possibile. Almeno non mi stavo perdendo nevicate, era estate anche in montagna allora… La gente in ostello era abbastanza triste, bassa stagione, vita notturna quasi inesistente, e nessuno con uno scopo visto che se in inverno non vai in montagna e non hai un lavoro cazzo fai qui??? Passavano dalla cucina alla salaTV, poi dalla sala TV alla cucina, 20 minuti internet poi TV ancora… Io riparavo i solchi profondi sotto la tavola e passavo il grasso sugli stivali finchè il tempo non mi avesse sorpreso.
Ovviamente dopo una settimana d estate stava per arrivare l ennesima tempesta con l “amico” abbassamento temperatura di 20 gradi in 2 giorni, ed io feci il pieno e partii.
Arrivato al solito capanno il mercoledi preparo tutto per il giorno dopo e vado a dormire. La mattina a 800 metri dov ero pioveva, feci l autostop come al solito e mi sorpresi che solo una macchina passò ed era l ennesimo australiano. Manco le catene sapeva montare, ma una volta a metà strada mi riferi che era l unica macchina perché gli impianti erano chiusi. Grazie per avermelo detto ora. A 1400m c era una bellissima bufera di neve. Ma non c era anima viva, ne alla biglietteria, nella baita dello staff, nessuno in giro. Passo sotto la catena con il segnale “impianti chiusi” e cammino verso la prima corda di risalita. C erano almeno già 20 cm di fresca e ne sarebbero scesi altri 20 durante tutto il giorno. Il tempo e la visibilità erano pessimi ma quelle discese le conoscevo bene, applicai le pelli di foca, bastoncini e cominciai a salire, davvero non potevo aspettare, almeno una discesa, la prima, volevo farla. Le condizioni peggioravano e i fiocchi erano sempre piu grossi, quando il vento cominciava a farmi quasi cadere mi resi conto che stavo facendo una gran cazzata, tolsi le pelli e misi la tavola ai piedi. In effetti tutta la neve portata dal vento rendeva tutto il pendio pericoloso e dopo tre curve mi resi conto che sarebbe partito tutto molto facilmente e per non rischiare troppo mi lanciai dritto gli ultimi 100m fino a valle. Corsi a ripararmi nella baita, il vento era diventato davvero forte. C era tutto lo staff, il manager e qualche sciatore che aveva dormito li. Non avrebbero sicuramente aperto quel giorno e sarebbe continuato a nevicare per due giorni dicevano. Non potevo nenanche scendere al van perché il rischio valanghe era troppo alto soprattutto sul pendio sopra la strada d accesso. La baita era racchiusa nell unico posto dove c erano alberi in tutta la montagna,al riparo da valanghe e vento, e li dovevo stare. Lo spettacolo di vedere questi fiocchi giganti ricoprire il prato dove il giorno prima la gente si stendeva a prendere il sole era cmq un piacere.




Dopo un po la pattuglia caricò gli zaini enormi che avevano a spalle di viveri e esplosivo fatto in casa decisi a salire fino a metà strada alla vetta e dormire nella baita alta per bombare tutto la mattina seguente. Erano un giapponese di 2 metri e uno svedese con rasta biondi da metro. Tornarono dopo 20 minuti, il vento era troppo forte, avrebbero aspettato un momento migliore e io di soppiatto senza farmi beccare misi la tavola a spalle e mi feci gli 8 km di strada sterrata fino a valle dove avevo il van.



ma quant è il pericolo valanghe??supermegaextreme?? questa è la serietà della skipatrol…chiamat anche “pattuglia occhi rossi”.. eh eh eh…




Le previsioni davano stesso disastro pure il giorno dopo.
Non mi scoraggiai e la mattina presto ero fuori dal van, le esplosioni multiple delle 7:30 mi avevano svegliato, i pazzi dinamitardi erano all azione… stavano per aprire ed io ero tavola a spalle e pollice all insù. Arrivato agli impianti dopo l ennesimo passaggio dal solito malato di powder ritrovo vecchi amici di due settimane prima, anche loro tornati attirati dalle abbondanti precipitazioni e cominciammo a surfare insieme.
Quando si faceva il pass la mattina bisognava fare la prova del trasmetitore ARVA con loro e firmare un foglio da controfirmare a fine giornata obbligatorio, o sarebbero venuti a cercarti.
La neve era buona ma Il vento rompeva davvero le scatole e la visibilità pessima. Dopo un po’ cominciò a nevicare pesante e ci rifugiammo nella baita alta a sgranocchiare qualcosa e fumare una sigaretta.
Dopo un oretta la neve diventò pioggia per circa 20 minuti, non sapevamo piu cosa pensare.

Io e Sam (il francese) partimmo per farci qualche discesa con vento basso finalmente mentre gli altri due amici restarono al caldo della baita per pranzo. Errore madornale. In 20 minuti le nuvole sparirono magicamente e il sole splendeva in cielo blu!!! Aprirono l ultimo “tranciadita” che portava alla valle dei sogni e noi eravamo li!! La pattuglia parti con i soliti zainoni verso di essa e attirarono l attenzione di tutti. Noi eravamo già agganciati e potevamo vedere dall alto il delirio della gente che dalla baita saltellava, spingeva il tramezzino intero in bocca, si allacciavano gli scarponi correndo e scivolando, sembrava qualcuno avesse rovesciato una valigia di banconote da 50€ a pochi metri dalla baita e una 15ina di matti che rotolavano per raggiungerle.
Sentimmo altre 3 esplosioni, i pazzoidi dinamitardi stavano mettendo il pendio in sicurezza, li immaginavo scendere a sci dritti in posizione uovo dai pendii a velocità luce e tirarsi candelotti alle spalle, certo non facevano cosi, ma conoscendoli l avrebbero fatto se glie lo avessero detto!!
“Tutto buono fino alla north basin!!!” dissero… pazzia e delirio, davvero sembrava avessero aperto le gabbie dei matti. C era una “prima traccia” per tutti e bastava camminare qualche metro in piu in cresta per guadagnarsela. L amico Sam mi disse di aspettare che avrebbe fatto un filmato della mia partenza (dopo 100m causa alta pendenza sarei sparito dalla sua visuale) ma mi tremavano le gambe, avevo scelto un canale a “Y” che conoscevo bene ed era gonfio di neve farinosa e non stavo nella pelle.
3…2….1… drop!!!
Nel video si vede questa giacca verde sparire e dopo 3 curve urlare “oooh myyyy gooood…oooohh myyyy goooood!!”
Anche a quela pendenza le curve erano dolci e fluide e una volta uscito dal canale e arrivato in “campo aperto” misi la tavola dritta e spalancai la bocca in un urlo infinito!! La tavola non la vedevo, anche gli scarponi erano immersi nella neve che non faceva nessuna resistenza, era davvero polvere. Dopo aversuperato la velocità del suono non sentivo piu i miei urli che restavano indietro e quando accennavo una curva l effetto “spray” sembrava una di quelle onde australiane, ma di neve, in questo infinito ed intoccato pendio di pendenza e superficie costante. Sembrava di surfare una nuvola densa piu che neve.
Alla fine, l ultimo pezzo prima di arrivare allo sterrato per salire era davvero perfetto e c erano i primi 5 o 6 fortunati appena arrivati ancora ululanti di piacere ed euforismo che si godevano la vista della propria linea. Erano la mia platea e cominciarono a lanciarmi urla per gasarmi, funzionarono bene, saltavo dentro e fuori dalla farina come un pesce per “atterrare” poi sulla strada e lanciare l ultimo “yeaaaaaaaah”
Pian piano arrivarono tutti, Sam invece di urlare rideva a squarciagola e tutti, anche senza conoscersi, si abbracciavano e davano il 5 con quella gioia di aver appena vinto una competizione importante.
Momento catartico e poi di corsa su di nuovo per un'altra run. Verso le 16 scappammo di nuovo in baita perché… grandinava…. A 1900m… non sapevamo piu davvero cosa aspettarci dal cielo, forse al prossimo turno sarebbero stati bambini morti dappertutto.



Discese del genere, soprattutto inaspettate capitano poco nella vita, questa se non era la migliore era sicuramente nella top 3 della mia, per neve, situazione, posto compagnia ecc, insomma tutto l insieme, tutte le notti al freddo, i pasti saltati e il cibo razionato, le dure camminate in neve profonda e i caldi giorni ad aspettare che il tempo cambiasse in bianco, tutto era finalmente arrivato al punto.

Visto che il week-end il mio pass non valeva e le gambe abbisognavano del riposo andai al mio capanno lontano dalla strada, quello in mezzo al bosco per celebrare l avvenimento e la fantasstica giornata con un bel fuoco e un megacenone per i cazzi miei. Non ci credevo, continuava a nevicare anche a basso, forse fino a 300m… Parcheggio in mezzo al bianco e trovo un altro van. Ok, un po di compagnia fa sempre bene. Due americani e una canadese avevano già un gran bel fuoco che scaldava e servirono 30 secondi per diventare amici per la pelle, ero ancora euforico e saltellante, Un po di baldoria, di racconti e un sacco di cazzate tutta la sera per poi coricarci io nel mio e loro (in 3) nell altro van.
A letto sentivo ancora il feeling di quella surfata morbida e nel sacco a pelo muovevo le gambe come stessi ancora scivolando per quei pendii, entrai poi lentamente sorridendo nel mondo dei sogni.

Dopo qualche ora mi svegliai di colpo, mi ci volle qualche secondo a realizzare che il mio van stava dondolando di brutto e immaginai i tre dementi che si stavano divertendo, forse ubriachi, forse fumati. Divertente ma mi girai dall altra parte e tornai nel mio mondo di bianchissimi sogni.
La mattina mi unii a loro per la colazione e subito ridendo mi dissero “che scherzone simpatico stanotte Manu!!”
Ok, ok,… come come?? No dai.. ma…. Mi prendete per il culo??…
Tagliando la breve era stato il famoso terremoto, 7.2 con epicentro tra dov ero io e la citta di Christchurch. In città ovviamente aveva fatto un sacco di danni e il giorno dopo c era l esercito dappertutto, coprifuoco, bar, ristoranti e strade chiuse e le vecchie case che cadevano a pezzi. Fortunatamente dov ero io c erano solo alberi e un capanno, in effetti per far dondolare il van in quel modo sarebbero servite 10 persone ma stavo dormendo troppo bene e la cosa non mi toccò piu di tanto sul momento.
La domenica, disastro un'altra volta. Gli amici lasciarono per continuare il viaggio e io restai solo a guardarmi il sole splendere ed asciugare l equipaggiamento, la temperatura alzarsi a livelli estivi e la neve sparire …di nuovo.



Che palle, qualcosa qui davvero non va. Passai la settimana estiva (in pieno inverno) all inizio con varie cmminate agli impianti chiusi per mancanza di neve,





E avrei voluto piangere alla vista della valle dei sogni, ma senza tutta quella polvere che avevo surfato qualche giorno prima





Quella settimana feci 2 uscite nell unico posto dove battevano le piste, pioveva e la neve era acqua, e ci furono altre due scosse notturne che mi svegliarono in due giorni differenti. L unica cosa positiva era reincontrare un amica austriaca conosciuta qualche mese fa in una spiaggia e che mi racconto la sua terrificante esperienza di svegliarsi nel cuore della notte in casa con scaffali che ti cadono a finaco del letto, piatti che cadendo si rompono facendo un gran baccano e salsa di pomodoro e olio (tutto ciò che c era in cucina) a spasso per il pavimento.
Andammo al capanno a far serata con un bel fuoco e feci il mio solito tetris per asciugare le cose bagnatissime da quella neve acquosa e dalla pioggia.





La cosa impressionante era che con l aumento delle temperature erano tornate anche i papatacci, quelle vampiresche piccole mosche estive del posto che quando ti trovano ti volano intorno alla faccia per sempre. Milioni, forse miliardi, dovevo essere completamente vestito, guanti e retina intorno alla faccia per non avere una trasfusione non voluta.


Aprire la porta del van 3 secondi per prendere le chiavi e…





Le candele facevano genocidio, ma i rinforzi erano maggiori dei morti.

Decisi di muovermi piu a ovest del solito e fare qualche trekking in una zona davvero bella, quella di “Arthur’s pass”, il vero centro delle alpi, la linea di montagne che divide a metà l isola, la west coast dalla east. Il posto dove tutte le tempeste, e precipitazioni che arrivano dalla west coast appunto, che vanta 5000 mm di precipitazioni annue (a Motueka dov ero in estate sono 750 mm all anno, bella differenza eh??) sbattono su queste montagne, i venti accellerano e sono sempre forti, le nuvole salgono, si raffreddano e scaricano tutto ciò che hanno. Ambiente ostile dicono, ma come succede sempre, più ostile e selvaggio è, e piu caratteristico e affascinante diventa. E poi c era l ultimo dei 6 skiclub della zona, il piu lontano e ambito ma difficile da raggiungere. La particolarità di questo posto era la camminata obbligatoria di circa un ora e dieci per raggiugere la prima corda di risalita, 600 m in dislivello su ciotolato di sassi grossi, neve e cespugli con il tuo bel carico di roba a spalle non è una cosa da tutti. Se il tempo si mette male e devi tornare alla macchina in discesa scivolosa con 10 kg di roba a spalle non è bello, e qui succede spesso. La gente che ne parla lo descrive come un terreno davvero pazzesco, 3 diversi versanti con diverse esposizioni, diversi tipi di neve per giunta e pendii che se gonfi di powder fanno davvero sognare. Come poteva chiamarsi un posto cosi?? “La valle del tempio” Con un nome ed una fama cosi era il mio obbiettivo già da inizio stagione, ma viste le condizioni nivologiche sfavorevoli volevo almeno salire e dare un occhiata.
Niente… estate anche li



Non importa, lassù un po di neve ci sarà e presi alla fine questa uscita come una “gita scialpinistica”, ne aveva tutti i requisiti.
Il sole mi stava ammazzando, salendo, ogni 20 minuti mi fermavo a togliere uno strato di vestiti finchè arrivai al primo hut in maniche corte a circa 1450m. cercai la biglietteria, girai per un po prima di cambiarmi ma non c era anima viva, sembrava davvero uno di quei posti infestati dai fantasmi, gli unici rumori erano il fruscio del vento e i “kea” (i pappagalli alpini) che mi volavano sopra la testa pronti a sgranocchiare i gommosi attacchi della mia tavola se l avessi lasciata incustodita. Alla fine non feci neanche il pass, davvero non trovai nessuno nelle tre casette di legno. La prima corda, incustodita, partiva dall erba e la scena era un po triste. Arrivato alla fine di essa mi sganciai e scoprii che c era da camminare ancora 20 faticosi minuti in neve profonda (finalmente!!!) per arrivare sul versante in ombra dove avrei sicuramente trovato neve sciabile. La cosa cominciava ad essere davvero mistica, le corde giravano, gli hut erano aperti e io mi guardavo intorno in cerca di esseri umani in vita.
Ed ancora una sorpresa. Girato l angolo dopo un traversone comincio a sentire musica metal parecchio alta… erano 4 persone, tutti della “”ski patrol” che si godevano la giornata di cazzeggio in una bellissima valle con appunto heavy metal a tutto volume nella baracca a valle.




Ero l unico cliente quel giorno e furono sorpresi di vedermi. Due di loro li conoscevo già, erano la pattuglia di un altro clubfield. Mi divertii un sacco, feci almeno 20 discese consecutive, forse di piu, avevo la montagna tutta per me e l ombra perenne aveva mantenuto buona la qualità del manto!!!!
Dopo un po mi si aviicinarono e mi chiesero “stiamo per salire a piedi da quel canale per poi dall altro versante per una bella run in bella neve, vieni con noi??”
Certo che si…



Certo che qui se si è pigri non è proprio un posto dove venire a sciare. Un'altra conferma che andare con chi conosce la zona trovi sempre le meraviglie nascoste al “turista”. L unica vera powder presente era in quei canali discesi seguendo (cercando di…) quei pazzi e cercando di evitare rocce e cliff che loro saltavano.
Una cosa che solitamente non si menziona su un blog è quando, come ogni giorno, si abbisogna della “pausa toilet”.
Il cesso “del tempio” era davvero qualcosa di speciale, non servono parole, le foto non rendono bene la sua posizione ma danno l idea…




Un'altra fantastica giornata piena di fatica, neve, canali ed eventi strani. Poi un oretta di discesa sul ciotolato per tornare in estate sul mio van.
Le avventure però si sa, qui non finiscono mai e cercando un posto dove imboscarmi col van chi trovo??? Quel pazzo di Berry, l amico olandese conosciuto a inizio inverno col quale avevo condiviso qualche serata al capanno e qualche pazza discesa in farina prima della “pausa estiva”. Mi raccontò di questo posto magico, a solo 3 km di strada dal Tempio. Una delle cose piu belle e romantiche trovate in questo paese. Una casetta di legno costruita 70 anni fa da montanari quando la strada (l unica strada che attraversa quelle montagne) era ancora sterrata. Il ragazzo che l aveva ereditata l aveva lasciata al libero uso dei passanti scrivendo sulla porta “pagate 10$ per notte e tenete pulito il posto come vorreste trovarlo. A parte le regole antiincendio non ce ne sono altre!! Non mi piacciono le regole!! Mettete i soldi nell honesty box, grazie” Era una scatola di legno con una fessura per infilarci i soldi, probabilmente ogni 10-15 giorni passava a svuotarlo e dare una pulita intorno. Niente serrature e tutte le porte erano aperte. C erano perfino 6 computer collegati ad internet e pagavi per il tempo che stavi, ovviamente sempre nell honesty box!!! In europa sparirebbero in 37 secondi i pc e il box con i soldi dentro e in qualche ora tutti gli elettrodomestici ecc… Che mito!!! Ampie vetrate per godersi la vista, cucina completa, 8 letti a castello, perfino una chitarra e tanto altro.. per 5 euri a notte… Certo di qui non passa molta gente ma l atmosfera era cmq magica. Di giorno si andava alla “Valle del Tempio” a surfare per poi tornare a valle dopo le faticacce di trek in salita- surf -trek in discesa ,ed entrare nel “Santuario” (che bella combinazione di nomi) ad asciugare l equipaggiamento e prepararsi una cena superabbondante al caldo di una stufa a legna.
La sala era l unico posto caldo vista la stufa e dovevamo tagliarci la legna per scaldare,



c erano chiodi a graffiarti i gomiti un po dappertutto, i muri non erano ben pitturati e in bagno e camera da letto c era la stessa temperatura che all esterno, niente TV e internet lo usavamo solo (finalmente) per guardare le previsioni del tempo come dei drogati circa ogni 45 minuti (visto come vanno le cose qui)




ma l atmosfera era davvero roba da montanari, silenzio, lettura e tutto ciò che si faceva una volta al santuario era fatto in modo lento e rilassato senza distrazioni esterne di nessun tipo. In un posto cosi non puoi non pagare anzi, passammo mezza giornata a spazzare, passare il mocio, pulire e mettere in ordine tutta la casetta, per noi e per l onestà e genuinità del padrone di casa, che in questi tempi è piu unica che rara. Ma dove lo trovi un posto cosi nel resto del mondo???
E cosi fù che ancora una volta, per fortuna in positivo, il karma fece la sua parte. Stava arrivando un sistema di bassa pressione delle dimensioni dell australia. Le temperature si abbassarono e cominciò a nevicare pesante per 5 giorni filati, tanta, tanta roba che non si poteva uscire di casa.
Nel giro di 3 giorni tutti i vari pazzi “”inseguitori di powder” in un modo o nell altro capitarono al santuario e passammo delle giornate davvero belle a guardare dalle ampie vetrate questi fiocchi grossi che scendevano a volte lenti, a volte orizzontalmente, a volte a vortici creati dal vento, sembrava danzassero a volte fuori da questa oasi calda stravaccati sui divani a stupirci ancora una volta di questo tempo pazzoide e ad alternarci a controllare le previsioni, cosa inutile visti i cambiamenti repentini. Ma davvero per 5 giorni non smise un minuto e noi viaggiavamo con la fantasia provando ad immaginare come potesse essere lassu, 1200 metri piu in alto al tempio, cercando di capire dove il vento avrebbe portato tutta sta farina e quali discese sarebbero state piu epiche di altre. Una sera ci divertimmo a scherzare sul fatto di come io fossi l unico con una scusa per avere questa passione per la montagna visto che gli altri del gruppo erano un inglese, un australiano, un olandese e un irlandese!! Tutti e 4 pazzi e totalmente dipendenti da quel feeling magico di scivolare sui bianchi pendii ma che venivano da paesi quasi senza montagne e senza neve e che del sole, spiaggie e caldo ne avevano l allergia. O forse è proprio nella natura umana volere sempre ciò che non si ha, dover andare lontano e darsi da fare per trovarlo. Erano tutti coetanei o piu vecchi di me ma avevano molta piu esperienza, passione e conoscenze e mi facevano sbavare raccontandomi delle varie stagioni passate in canada, USA, europa, himalaya e jappone…
Mi mancava un po la mia solitudine e lenta routine tra van e capanno ma una compagnia cosi era quasi inverosimile. Erano persone fantastiche che avrei potuto incontrare solo in un contesto del genere, loro erano davvero cazzari a vita, se non parlavano di neve, tempo o montagne sparavano stronzate mai sentite, si godevano la vita a modo loro sbattendosene davvero dei luoghi comuni, avevano davvero tutti personalità e spirito d adattamento invidiabili, due di loro vivevano in macchina invece del van e tutto questo ridava spirito pure a me, sentivo che non ero solo, che non ero un eremita lupo solitario disadattato sociale che fa cose strane, guardato storto dal resto del mondo.
Un'altra cosa divertente era il mio cervello in fumo cercando di capirli, sembrava parlassero 4 lingue diverse e anche tra di loro continuavano a dire “scusa..cosa?? puoi ripetere??”…soprattutto l ozzy e l irlandese davvero non si capivano, e mi faceva ripensare a quando gli amici mi chiedono “ ma allora lo parli bene l inglese??” ehm… quale delle 8 diversissime versioni???


la strada


la panchina sovraccarica e l entrada della doccia







la sequenza dei primi 2 giorni…




le altre 2 auto degli amici dopo una notte



non lasciare mai il finestrino aperto, neanche 2 millimetri


Un giorno vista l assenza di qualunque cosa da fare decisero di andare a cercare un pub e giocare a biliardo con l unico 4x4



e io rimasi al santuario vista la mia ferma decisione di non sprecare soldi in alcool in niuziiland.
Colsi l attimo per il migliore dei piaceri, un bel bagno caldo.
La parte migliore della casa, di cui non ho ancora parlato, era cmq il bagno, c era la vasca e una volta immerso nell acqua bollente con una tazza di caffè, una sigaretta pronta e la musica giusta potevo davvero godermi qualcosa che neanche in un albergo a 5 stelle avrei mai trovato.



Quel genio del padrone aveva fatto pure il soffitto del bagno in vetro e quei fiocchi che scendendo lentamente ci si appoggiavano, e una volta accumulato il peso giusto scivolavano lateralmente per poi cadere, visti da quel piccolo paradiso di benessere in posizione fetale mi davano quasi la sensazione che il mio spirito stesse lasciando il corpo per unirsi alle danze dei cristalli la fuori.
Da piccoli si vive di fantasia e di sogni e si vuole diventare grandi in fretta per poterli realizzare, ma poi, grandi ci si diventa davvero e qualcuno ci dice che non essendo piu bambini i sogni bisogna metterli da parte, mettere i piedi per terra e prenderci delle responsabilità senza darci un vero motivo per farlo, ma in quella vasca in quel momento pensavo a quanto bello è essere irresponsabile, senza soldi e prendere ancora la vita come un gioco, lasciare che gli eventi mi trascinino qua e la senza cercare di aver tutto sotto controllo, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze e che a 31 anni ero all apice della mia vita.
In quel momento avevo tutto, ero felice e il mio cassetto era oramai vuoto. Presto, una volta tornato in patria, penso potrò davvero godermi una vita normale e magari senza lamentarmi continuamente apprezzarla molto di piu, con la sicurezza che in momenti di nostalgia, aprendo il cassetto invece di sogni irrealizzati troverò un sacco di ricordi, tra i quali quel bagno caldo e tutte quelle persone, posti ed eventi incredibili vissuti in quei tempi, sapendo che non era un film.

Tra un po arriverà la parte brutta, tornare nella povera terremotata Christchurch e fare la revisione del van che si sta per rompere ancora, estendere il visto, cosa da fare 2 settimane fa in realtà, (ma ho dovuto sciegliere tra perdermi le nevicate e farlo a suo tempo, o trovarmi nella merda dopo), fare il nuovo passaporto che è in scadenza e magari cercare pure un volo ecc, ecc, ecc…. burocrazia… ci penserò…mi cacceranno come dall australia, ma il mondo è pieno di posti da dove farsi cacciare.