giovedì 29 novembre 2007
Saigon (Ho Chi Minh City)
Arrivati al sud del Vietnam subito ci accorgiamo che i gradi in piu sono solo 5 (32 c) ma l umidità è pazzesca… si muore. La gente ad Hanoi mi aveva messo in guardia che il numero di scooter e il traffico in generale sarebbe stato peggiore ma non l ho percepito cosi. Saigon l ho trovata piu vivibile e camminabile. Mi è piaciuta di piu anche se è sempre una grande e caotica città. Il secondo giorno sveglia presto per rilassarci un po in un parco acauatico con scivoli che cansigliava la lonely planet. Andiamo alla fermata dell autobus pubblico da veri taccagni, chiediamo (cosa impegnativa visto che nessuno parla inglese qui) e arriviamo al bellissimo e grande parco che vista la nostra sfiga a cui siamo abituati…aveva chiuso due anni prima per far spazio ad abitazioni, niente paura, sulla lonely planet ne consigliano un secondo, con scivoli e piscine con le onde pure, ma chiaramente ha il giorno di chiusura il mercoledi. Era mercoledi. Ok. Ora un po arrabbiato lo ero ma li vicino per fortuna c era un parco tematico tipo gardaland. (proprio tipo il lago di garda…. Gardaland, caneva ecc) Mai visto niente di piu triste. Le giostre erano arruginite i ristoranti sporchi e chiusi i clienti forse un centinaio in tutto il parco forse le montagne russe e il castello di dracula potevano essere simpatici ma ero troppo affranto per provarli. Ruspe e lavori ovunque. La gabbia delle scimmie è quella che mi ha fatto piu incazzare, animali che amano saltare da un ramo all altro chiuse in gabbie di 2 m per uno con degli occhi piu tristi cha abbia mai visto, mi ha veramente pianto il cuore, gli elefanti sembravano venire dal biafra e avevano la catena ai piedi che potevano mouversi di un metro massimo e veramente incurati… In piu il caldo era soffocante e io ero in costume con l asciugamano dietro…. Poi qualcosa chiamato “la stanza di ghiaccio” mi ha illuminato come uno che non beve da tre giorni e sta morendo nel deserto mi sono trascinato verso l entrata e per il prezzo di 20000 dong (80 cent di euro) midanno un piumino e mi fanno entrare. Stupore totale.
C era tipo –5 dentro e stavo da dio. Repliche di famosi edifici nel mondo fatto tutto di ghiaccio, c era il colosseo, la medina, le piramidi d egitto, un tempio maya e il balcone di Mussolini (questo nella mia fantasia) da dove ho espresso la mia felicità per la mia rinascita grazie alla temperatura dove mi trovo a mio agio, mancava solo lo snowboard.
Felici ce ne torniamo in centro, quello turistico pieno di guest house per capirci, ci mangiamo un kebab per strada per riempirci per bene e giriamo un po per le vie perdendoci tra i mercatini per turisti come al solito. Molti piu europei che Hanoi qui, nella capitale quasi non ce n erano. Poi si torna nella nostra stanza al 7imo piano senza ascensore…
Il terzo giorno, come mi premeva molto, andiamo a visitare i famosi tunnel dove si nascondevano i soldati vietnamiti durante tutte le guerre ma ben noti a noi per quella con gli americani grazie ai miliardi di film dei quali non ne ho perso uno e che mi hanno incuriosito molto su questo paese e sulla loro gente e modo di fare la guerra. Alla fine hanno scacciato francesi, americani e japponesi, non sono dei coglioni… Non è cosi semplice come la dico ora ma non mi dilungo a scrivere tutto quello che ho appreso oggi e che mi ha veramente meravigliato e spaventato allo stesso tempo. Abbiamo preso una barchetta che attraversoil Saigon river e le sue palafitte
ci ha portato alla zona circostante dove si combatteva e dove certi tunnel erano stati ricostruiti per turistidopo essere stati distrurri dai bombardamenti altri invece erano ancora li ma non visitabili perché non sicuri (ovviamente), ancora allo stato narurale della guerra. Qui è consigliabile prendere la guida perché è interessantissima la spiegazione che da. Ci ha spiegato la mappa e mostrato le varie basi, il sistema di vita “la sotto” era incredibile. Tutto era studiato su tre piani, la cucina con lo scarico del fumo in piu punti a centinaia di metri dalla cucina per non essere bombardati, il metodo di scavarli, dov erano i comandi e i punti di fuga con l ultimo che innescava le trappole per non farsi seguire e il sistema di toilette che non spiego per non provocare vomito…
Per quei tempi era davvero intelligente e sembrava tutto funzionare come un gioco, facile a dirsi in superficie. Poi siamo andati a visitarli e vi assicuro che solo anche entrarci faceva impressione, non tutti l hanno fatto. Si entra in un tombino grosso come i miei piedi insieme e se non ce l avesse indicata la guida vi assicuro che nessuno al mondo l avrebbe vista
e poi sei al buio, a carponi (i vietnamiti sono mezz uomini) e strettissimi. Non si respira granchè e dopo un po per il caldo e la mancanza viene l affanno. La guida non è entrata e ci ha indicato la via, il primo pezzo era per turisti, una 20ina di metri con due lucette, abbastanza largo e si vedeva la luce dell uscita
A una ragazza è venuto un piccolo attacco d asma che ha scoraggiato un po tutti, ma un po l affanno pure a me è venuto e all uscita eravamo tutti impressionati anche solo per 20 m, inconcepibile vivere li. Per capirlo veramente bisogna entrarci e provare a fare uno sforzo (e camminarci a mode rana con 35 c senza aria fresca lo è) li dentro. Nonostante questo c era un secondo pezzo che era possibile fare ma era un 100naio di metri non illuminato e si scendeva al 2ndo piano sotterraneo, quello delle comunicazioni e della fuga, solo per eroi. E chi se non il potente cogli.. giredue poteva farlo? Un americano si è unito alla squadra dei due cogl.. cosi scambiandoci le fotocamere ci facevamo le foto a vicenda, ed aveva una pila. Sotto lo sguardo incredule dei reduci sporchi e sudati (tomoko pure)del primo pezzo entriamo tutti orgogliosi e dopo 10 metri il buco per scendere da 3 m del primo tunnel a 7 del secondo.
Gia dopo 1 min ci pentiamo di averlo fatto. L aria irrespirabile e a un certo punto diventa stretto che anche se sono a carponi la schiena tocca il soffitto. Comincio ad avere l affanno e mi spavento perche anche se non soffro di claustrofobia li mi viene qualcosa che gli assomiglia. Dentro di me so che è sicuro, e una cosa per turisti ma sto male, mi viene da vomitare e vorrei tornare indietro ma non c è spazio per girarsi e quel cogl.. dell americano comtinua a sparare stronzate sul fatto che gli americani per ammazzare i viet-cong gli bastava scorreggiarci dentro e lanciare un fiammifero… Lo volevo lasciare li ma in fondo stava morendo anche lui e non vi dico con che velocità abbiamo fatto l ultimo pezzo nonostante lo sporco e senza fiato che eravamo. Nessuno dei due ha avuto il coraggio di fermarsi per una foto, stavamo male e io volevo morire, la sensazione provata non la dimentichero mai e non lo rifarei mai, mi sono cagato addosso, giuro. Mi sembrava non finisse mai. Questi erani 100m, l insieme dei runnel era di 225km… Non riesco a realizzarlo. I soldati ci mangiavano, dormivano e vivevano, e non in 2 come noi…
Usciti bianchi come il latte e con un fiatone degno di maratona di 40km non abbiamo detto niente per non fare la figura di merda ma tutti hanno capito che non erano stati codardi a non farlo, solo che noi eravamo due coglioni.
Dopo il tunnel si va al poligono che se non fosse per il prezzo manco tanto alto (circa un $ per bullet) avrei provato. Erano disponibili ak47, m16, m14 e udite udite… l M60, il mitico fucile automatico di Rambo. Impressionante sentirlo sparare.
Dopo questo altra cosa che mi interessava siamo andati al museo della guerra che non sapevo fosse in programma ma lo era nei miei, viaggio risparmiato. Ho visto finalmente il vulcan (6 barrel) dal vero e aerei, elicotteri, carri armati, bombe ecc.
La parte peggiore del museo è arrivata quando ho girato per le esposizioni fotografiche e letto un po di storia della guerra.
Questa gente è solo 27 anni che non è piu in guerra e ancora se la sentono dentro e si vedono ancora per le strade gli effetti di quest ultima grazie a tutte le persone che chiedono l elemosina nate con difetti grazie alle armi chimiche che usavano gli americani (agent orange, una specie di diserbante elaborato con la dioxina). Le persone contagiate da questo agente al 90 per cento dei casi avevano prole con deformazioni alla nascita. Le foto sono spaventose, a volte inguardabili e non so come possano am nel museo ci sono dei bambini nati morti con malformazioni conservati in vasi di vetro pieni di qualche liquido e dietro una vetrina… mai visto niente di piu disgustoso, ovvio che non li ho fotografati ma dopo tutto questo avevo uno stato d animo a zero e la voglia di parlare e scoprire mi era passata. Persone nate senza occhi o con braccia lunghe e gambe cortissime e piedi girati indietro senza dita con tanto di foto… non mi dilungo, terrificante. Dopo questo capitolo arrivava l esposizione degli strumenti di tortura con tanto di foto dei danni alle persone e raggi delle fratture provocate… elettroshock, lame sotto le unghie amputazioni e fratture degli arti con martelli tutto corredato da macabre foto… Il mio cervello e quasi lo stomaco pure hanno ceduto e ce ne siamo andati, a raccontarlo è un conto ma è stato davvero forte. Queste cose davvero ti toccano e ti fanno passare la voglia di lamentarti per i problemi quotidiani che sono cazzate, li era merda davvero, ma grossa. Ma a che punto deve essere la sadicità di una persona per poter torturare un tuo connazionale con la tua stessa faccia e sangue solo perché appartiene ad un altro schieramento politico. Qui non si trattava di uccidere con un fucile da 100 m di distanza ma di provocare un dolore atroce a una persona che ti implorava di smettere guardandoti negli occhi. Donne incluse, potete immaginare le torture speciali per loro.
Questa giornata mi ha lasciato il segno e ora vedo la guerra veramente con altri occhi di come la vedevo prima. Penso comunque che certe foto potevano risparmiarsele anche se sono quelle che ti fanno riflettere di piu, potrbbero metterle in una stanza per “stomaci a prova di bomba”
Ora vado a dormire, domani visitero con una crociera il delta dell enorme Mekong che visto le emozioni di oggi speromi rilasserà. E in 3 gg saro in Cambodia. See you Vietnam.
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4 commenti:
bel resoconto mate!!
nonostante le cose tragiche che hai visto, mi hai fatto venire voglia di andare a Saigon, giusto per qualche giorno e provare a fare quei tunnel.
Saigon è stata dura per le foto e i racconti di guerra??? aspetta la cambogia e Phnom Phen....
in bocca al lupo....
Impressionante davvero. Da come scrivi si capisce il disagio che provoca il museo. E non immagino cosa sia vederlo dal vivo.
io che soffro di claustrofobia sarei morta in quel tunnel...
sei un incoscente...
ciao baci baci
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