martedì 29 dicembre 2009

El che guevara, il Turco e la Revolucion



In questo episodio si parla di sangue e di attentati terroristici, amore e cuori in frantumi, ranger che ci scacciano da dappertutto, droga, polizia e soprattutto, la rivoluzione dei contadini in uno sconsolato e solitario villaggio in nuova zelanda. E io me la sto ridendo disteso sul van a pensare alle cazzate successe negli ultimi 15 giorni.
Oramai siamo un bel gruppo consolidato e davvero ci si da una mano. Due di noi avevano trovato un lavoro in una fattoria di “”alberi di mele” e in sintesi ci siamo tutti licenziati da dove eravamo prima, tutti quasi in fattorie differenti (io ero al mio secondo lavoro e ero li da.. un giorno J
Tutti a lavorare per questa grande fattoria che promette miliardi a tutti quanti, birra a fiumi e gratis, alberi piccoli e facili ecc…
Le cose che a volte sembrano troppo belle per essere vere… a volte lo sono!!! O perlomeno, siamo sinceri, almeno al 50% lo sono… a parte la cosa degli alti salari… Abbastanza importante si, ma se penso a tutti gli eventi ha portato questa condizione di schiavismo forzato lo rifarei anche per meno.
I nostri due amici, i primi assunti avevano già la loro prima bustapaga e tutti l avevamo sbirciata, lavorando 9 ore al giorno e 5 il sabato aveva qualcosa come 530€… a settimana… l'altro ne aveva 460… se calcoli per mese!!! Che tecnica superfotonica che usa sto fattore per attirare gli allocchi!!!!
E cosi siamo arrivati tutti insieme una mattina gentili, simpatici e leccaculo, e abbiamo avuto il lavoro. Il piu facile lavoro in fattoria che abbia mai fatto, togliere le mele in eccesso dai rametti troppo pieni. All ombra, musica caffe e liberta totale di orari, ti pagano per alberi che fai. Non ne hai voglia?? Non ci vai e non prendi soldi e magari il giorno dopo recuperi. E la cosa migliore.. la consapevolezza che tutti noi sapevamo che era l inculata gigantesca ma tutti allo stesso tempo siamo corsi li. Per i primi giorni tutto bello, impariamo il lavoro, alberi pagati bene, calma tutto attorno e finiamo il blocco di alberi assegnato. Poi ci dividono poi per diversi blocchi e qui cominciano i problemi. Io stesso, insieme ad altri personaggi della vita politica e terroristica della fattoria cadiamo nel blocco peggiore dove gli alberi sembrano secolari e con due di loro risolveresti i problemi della fame in africa.


Ci si poteva surfare sopra a tutte ste mele buttate

E ce li pagano meno che ai due che avevano iniziato. Morale della favola, loro facevano 150€ al giorno (lordi) e noi forse la metà e dandosi davvero da fare.
Il lavoro non era per niente faticoso e anche dopo 10 ore non ero stanco, ma era terribilmente noioso per tutto quel tempo nonostante la misica, gli scherzi e le battaglie a melate mirando alla faccia che finiva sempre e solo con qualcuno preso in un occhio o sul naso che cadeva a terra dolorante..
E qui comincia la parte piu importante, i personaggi. Il malcontento si sentiva e vedeva. Tutti si lamentavano e a volte quando veniva il nostro manager i due sudamericani perdevano tempo a litigare con lui, a volte urlarsi dietro e dargli del mafioso. In quel blocco eravamo in 9 persone, alcune non hanno mai svelato la loro ientità e lavoravano e basta. Tra le altre oltre a me c erano l uruguaiano “Octavio” già citato precedentemente, un argentino ribattezzato “il che” sia per la provenienza che per volere la rivoluzione



un vero contadino neozelandese che viveva su un camioncino da 12 anni e aveva molto a che fare con il big lebowsky ovviamente ribattezzato “The Dude”, un americano che scappava dal suo paese di assassini diceva, e l importanrissimo “turco” vista la sua provenienza e da lui stesso ribattezzato “!il turco”. Un personaggio radicalmente mussulmano, scheletrico, di due metri e con una somiglianza pazzesca a Bin Laden. Barba, fisionomia, turbante c erano tutte. Gli occhiali della oakley solo stonavano un po. Persino i brasiliani gli dicevano che sarebbe potuto entrare nelle favelas e uscirne indenne con quella faccia. All inizio non sorrideva mai, prendeva le battagli di mele un po troppo seriamente e quando nelle pause caffè o pranzo c era l argomento “bravate da giovani” e i sudamericani ne avevano da galera, nelle sue, avvenute nel sud in una cittadina di confine prima di trasferirsi ad istambul, c era sempre qualche sparatoria con la polizia e amici che per prendere un po di soldi per trasferirsi in germania cercavano di passare il confine con dell oppio che veniva dall afghanistan e andava in europa. Parlava del nuovo colonialismo, quello che stanno facendo i cinesi e gli indiani, e soprattutto, i turchi in germania. Diceva, “la conquisteremo, col nuovo metodo, i tedeschi non fanno piu figli, noi andiamo tutti la e ne facciamo una marea, in 40 anni sarà turchia!! (n.d.r. lanciando il pugno al cielo) Lo sai che berlino è la seconda città per abitanti turchi nel mondo!!!” Insomma, se c era da fare una guerra lui era il leader per diritto. Lentamente durante la settimana il malcontento portava il nostro gruppo di lavoratori a cazzeggiatori, a volte le piante erano conciate male dopo il trattamento e i litigi tra sudamericani, col turco e i supervisori aumentavano. Poi parte l idea dello sciopero… ma che merda di idea da comunista, ci tiravano i sassi e prendevano i primi 4 negretti dalle isole tonga che passavano e li pagavano pure meno di noi. Poi il turco prende le redini della situazione e, dopo altre stronzate come mettersi all entrata della cooperativa col cartello addosso che dice“non fermatevi in questa fattoria di merda” (ed era serissimo!) o di mettere uno dei suoi ordigni fatti in casa sulla macchina del boss o tra gli alberi, decide di andare a parlare col big boss, quello per capirsi che arriva con la cayenne e che ha la sedia in pelle umana e l aquario con i dipendenti che ci nuotano, il superdirettore megagalattico. Spiegargli come stanno le cose, e chiaramente essere spostato nel gruppo dei due “ricconi”! Io a quel punto ho mollato la rivoluzione, ho deciso di tornare al lavoto e non perdere altri soldi, grande bella decisione perché a fine settimana io avevo sui 300 € e loro 140… per 6 giorni di lavoro. Ad un certo punto si capiva che non avremmo ottenuto niente se non che nessuno ci portava piu il caffè alle pause. Il nostro amico “the dude” ogni nostro fallimento ci tirava fuori una massima delle sue, sempre per vederla al positivo, tipo “comunque sia, l erba è sempre verde” o “è come quando giochi a poker, a volte hai delle buone mani, a volte no” “” ma chi se frega, io sono qui all aria aperta nella natura, ogni tanto le anatre mi vengono vicino, do il comando al cane e zak, ho una cena coi fiocchi!!”


I cani del “Dude”, massicci e inkazzati

. Lui seguiva le mosse della rivoluzione da dietro le quinte e se la rideva ogni volta delle nostre cazzate. Il pesante uso di alcool e droghe leggere lo aiutava anch a ridere. Alla pausa pranzo c era sempre la migrazione verso il blocco nostro, quello dei “vicini alla schiavitu” per il resoconto giornaliero degli avvenimenti, suonar musica, ammazzarsi di canne col Dude o sedersi a mangiare nel mio van e godersi in pace la pausa. Il Dude spacciava perfino al figlio 15enne del nostro supervisore… Era proprio in una di queste pause che successe il colpo finale alla rivoluzione. E non poteva succedere in un momento peggiore vista la folla. Io e altri due ragazzi stavamo mangiando intorno al mio van e avevamo notato una ragazza in piedi con la macchina parcheggiata sulla strada che passava in fianco alla farm e che guardava da un pezzo verso di noi.Poi arriva il turco e si siede con noi. Eravamo demoralizzati e lavoravamo veramente svogliati oramai, si pensava di smettere e finita li. Che peggio di cosi non poteva andare. A quel punto la ragazza comincia ad urlare e lanciare in strada roba che aveva in macchina. Il turco si alza con un espressione da cane bastonato e dice “”oh oh, problemi in vista, è la mia ragazza!!” All inizio ridiamo, e ti credo, mi hanno raccontato la sua vera storia. Il turco stava da 5 mesi con questa ragazza neozelandese, cicciona e con 4 pargoli, perche la amava, ma oltre a quello poteva avere il visto gratis e fin che stava con lei. In turchia non poteva tornare perche essendo un disertore ed aver evaso il servizio militare sarebbe andato in galera diretto, non aveva molto scampo, loro non hanno molti visti lavorativi in giro. Cominciano a gridare e la folla quasi non respira per cercare di capire quello che si dicono. Lei decisamente lancia tutti i suoi vestiti sulla strada e urla come una pazza.E, sul piu bello dei loro giorni d amore arriva pure la polizia. Qualcuno, infastidito dal fatto che con la macchina dovesse fare lo slalom tra i vestiti del turco visto che era pure trafficata, l aveva chiamata. Alla vista della pattuglia la cosa divertente è che mezza della gente che c era si è teletrasportata su qualche ramo degli alberi di mele e camaleonticamente mimetizato. Ma la polizia era li per la coppia che scoppia e lei che fa??? Si mette a lamentarsi di lui con la polizia, non avendo disponibili i sottotitoli piu tardi avrei sentito varie versioni tradotte, lei che raccontava i loro fatti personali ai polizziotti tipo”lo mantengo io, lui pensa solo a farsi le canne, dice che lavora poi porta a casa 150€ in una settimana!..””” etc. A quel punto visto che la pausa era finita da un bel pezzo e per portargli un po di rispetto tornammo al lavoro. Poverino. Dopo un po lo vedemmo camminare lentamente verso di noi con gli occhi fissi al suolo e una gobba a 90 gradi e le spalle ricurve in avanti. Il vero cane bastonato. Sapevamo anche che se davvero era in missione e avesse avuto uno dei suoi ordigni artigianali quello era davvero il momento perfetto per farlo esplodere. C erano americani e canadesi, europei, neozelandesi e australiani. Un colpaccio da almeno 20 vergini in paradiso. Ma non lo fece, disse solo “non me la sento di lavorare, dite al capo che sono andato a cercare un letto. Pover uomo, aveva perso tutto in un attimo, la ragazza, il visto per restare, non aveva ne una casa ne un veicolo, aveva solo una valigia (senza rotelle) tanta roba da fumare e 150€ appena guadagnati. E in quel momento esce The Dude da un albero e tutti noi lo ascoltiamo sperando in una delle sue massime positive, e invece ci guarda e ci dice “ is that one your leader??? Good on ya mates!!””Ok, adesso puoi pure tagliarci a pezzetti e metterci in dei sacchi neri.
Il turco mi piace ricordarlo cosi, come in questa foto di repertorio, l unica che ho di lui, i primi giorni, ancora spensierato che si rilassa tra gli alberelli e convinto ancora che la vita gli stia sorridendo.



Sicuramente lo riincontrerò ancora, in una delle mie uscite in germania o appeso a qualche albero in una delle “great walks” del paese.

Qualche sera piu tardi si decide di fare un bbq all aperto in stile “argentino” dicono. In un posto pazzesco, vicino al fiume e in mezzo praticamente ad un bosco, e soprattutto lontano da strade o abitazioni. Dovevamo essere in quattro, io l argentino, l inglese e la ragazza ceca, ma la carne era per otto… Cominciamo ad accendere un fuoco ma di tre uomini non ne veniamo fuori, tutti ex boyscout falliti…dopo un po (bel po) quando il fuoco è acceso ci lamentiamo con l argentino perché esagera, penso fosse un piromane, cercava di buttare sul fuoco tronchi interi, non riusciva neanche ad alzarli, non so che superfuoco volesse





E poi preparammo l atmosfera giusta per mangiare, con candele intorno al posto, niente luce e silenzio (prima che l inglese mettesse su la sua musica psicadelica).





Dopo un messaggio arrivano gli altri due invitati con.. altre 4 persone… due autostoppisti che mangieranno ottima carne a sorpresa e due dei guru del rainbow, una specie di raduno hyppie di importanza mondiale che si svolge annualmente in un paese diverso. Nell attesa che le patate (buttate dirette sulle braci) e la carne fossero cotti ci raccontarono la loro disavventura di pochi giorni prima. Erano in west coast a cercare un posto perfetto visto i panorami e la locazione della zona, ma i local erano contro viste le costanti e pesanti precipitazioni e visto che era una specie di festival all aperto, niente auto o tecnologia, solo tende e sacco a peli e cibo. Insomma, se ne sono andati tutti (il gruppo organizzatore) in questo paradiso e ci sono stati un paio di giorni per studiarlo ma la mattina del terzo giorno, dopo l ennesima pioggia pesante notturna si sono svegliati di corsa visto che entrava acqua nella tenda... in fretta e furia hanno lasciato tutto li e sono scappati, si stava davvero allagando tutto. Sarebbero tornati piu tardi per recuperare il camper e altro equipaggiamento qualche ora dopo con la protezione civile. Loro erano contenti, erano contro quel posto e ne avevano avuto la conferma. Cazzo qui c è sempre il sole, in 2 mesi avrò visto piovere 3 giorni!!! Un festival nella natura senza musica da altoparlanti, solo dal vivo dove tutti all inizio parlano di pace amore e felicità, che poi la sera si riversa in uso di droghe (l alcool è proibito) giochi con i fuochi, orgie e gente nuda che si rotola nel fango… no, sicuramente non è cosi, mami piace immaginarmelo tipo woodstock… magari un occhiata andrò a darcela, dura un mese!!!

Il lavor continuava lento e noioso come al solito, per tenermi in mente che tutto va male una delle mele delle nostre “battaglie” deve essere finita sul mio parabrezza vista la crepa che ci ritrovo. Io ero sempre piu veloce vista l assenza per “ritiro” di molta gente non avevo occasioni per fermarmi a cazzeggiare o perdere tempo a lamentarmi e il prezzo degli alberi era un po meglio, le ultime due settimane cominciavo a guadagnare decente.
Una sera dopo il lavoro, ci si ritrova sempre per un caffè allo shed principale e ci si fionda addosso uno dei manager a raccontarci una news, quel giorno c era stato un raid della polizia in tantissime case del paese e avevano arrestato tra li e i due paesi limitrofi 60 persone per possesso di cannabis. La legge era nuova, 1 novembre, era cominciata la guerra alla marijuana anche in nuova zelanda. Si sa legge nuova, panico per qualche settimana, controlli a tappeto e poi tutto come prima. Oramai, il nostro amico “the dude” vivendo su un truck non la veva cagato nessuno ed era quasi l unico spaccino rimasto nei dintorni. Poteva avere il mondo ma, preso dal panico, ha svenduto tutto per evitare problemi a qualcuno piu coglione di lui che si prendeva il rischio di tenerla con se in quel periodo.
Insomma, dopo tutto questo, ci tagliano il lavor di una settimana e finiamo prima. Il Dude chiede per altro lavoro, gli danno dei numeri, gli chiedo di chiedere anche per me e mi trova un altro lavoro. Fantastico. Sapevamop bene che le agenzie davano lavoro solo ai neozelandesi e per noi andare a chiedere di farm in farm a fine stagione sarebbe stato inutile. Avevo dei goal da raggiungere e dovevo lavorare ancora per farcela, anche se la noia era mortale era il lavoro in fattoria meno faticoso mai fatto, dovevo tener duro fin che ce n era. Insomma li tutto il gruppo si è diviso e ho lavorato altre due settimane con le mele in un'altra fattoria dove ertutto perfetto. Avevo la cucina, il freezer per ghiacciare l acqua e metterla nel mio frighetto del van, la doccia calda ogni sera e non pagavo una lira visto che stavo sul van. Lo stipendio molto meglio e soprattutto ci trattavano da dio, libertà totale su pause orari ecc e succo di frutta fresco a iosa… Ho anche conosciuto un altro neozel che viveva su un bus, giovane e appassionato di escursionismo e parapendio. In un paio di serate sul suo bus mi ha dato tante e tante ottime info sui vari percorsi nei dintorni, dove uscire dalla traccia e farti i cazzi tuoi in tenda senza incontrare flotte di gente, dove il bush era valicabile e come trovare l uscita giusta per poi fare l autostop fino a tornare al mio van. Poi mi parlava dei suoi voli in australia e nuova zelanda, era davvero dentro a sta cosa, mi sembrava di viverli. In effetti da lassù i paesaggi devono essere pazzeschi qui intorno, partire correndo sulla neve ed atterrare in spiaggia vicino a delle foche deve essere proprio fico.
Insomma dopo altre due settimane di lavoro trascorse piacevolmente con altrettante persone divertenti e interessanti, l ultimo giorno, il 21 dicembre, si passa il pomeriggio davanti a litri di birra offerti dal capo. Io chiaramente dopo la seconda ero ubriaco, a parte quelle offerte da qualche amico in 3 mesi in nuova zelanda non ho MAI speso un dollaro per comprare alcool…
Morale di tutta questa storia, sono qui da meno di 3 mesi e ho portato a termine la maggior parte dei miei goal per un anno. Stare molto con i local per migliorare il mio inglese (visto che in aus era impossibile visto il tipo “di local”)ho già piu di 40 giorni lavorati in farm, valevoli per l estensione del visto, avere un van dove non abbisogno di un accomodation che di solito è la spesa maggiore in un viaggio, e con gli ultimi due stipendi ripagarmelo tutto. Il mio budget di viaggio è sempre stato di 600€ al mese e con queste sette settimane di lavoro ho ripagato le mie spese “extra” e non solo il van, ho raggiunto il goal pazzesco di avere gli stessi soldi di quando sono partito a inizio maggio, 8 mesi fa. Direi che devo festeggiare. E quelle birre me le sono godute, erano tutti felici e contenti, per tutti arrivavano le vacanze dopo il duro lavoro, era natale e presto capodanno e c era un caldo della madonna, spiaggia, piscina, cazzeggio al sole e camminate in mezzo alla natura. Vi assicuro che all ultimo albero, all ultima mela da staccare e buttare per terra ero emozionatissimo, l ho fatto con una lentezza e soddisfazione per ricordarmi il momento, seguito da un urlo del tipo “freeeedoooom” e lancio del cappello in aria tipo laurea americana.
Un altro momento felice. Che bello quando le cose te le sudi, è tutto un altro spirito, un altro tipo di soddisfazione. Era proprio quello che immaginavo, il tipo di esperienza che cercavo, il lavoro nelle farm, ma piu che altro la gente che ci avrei trovato, le amicizie, gli eventi, le risate, le serate dopo lavoro e il tipo di legame che si creava tra gente “nella stessa merda”.
Guidando piu tardi, allontanandomi dalla fattoria, avevo di nuovo quel feeling piacevole, ero stato bene li, ma ora di nuovo ero in gioco, qualcosa di nuovo e sconosciuto stava arrivando, e la cosa piu eccitante è che non sapevo ancora cosa.
Mi ritrovo senza ne un idea ne un piano su cosa fare ora e sto cazzeggiando in giro da oramai 4 giorni. Oggi è natale e ieri ho fatto una spesa galattica per godermi questi giorni con pranzi colazioni e cene da ré in tranquillità e pace per rilassare il mio corpo e la mia mente. Qui intorno conosco ormai i posti piu belli isolati e tranquilli dove godermi questa meritata pace. Uno dei quali è diretto in spiaggia, quella con la marea. E fantastico come chiudo la porta del van alla sera con una distesa kilometrica di sabbia ondeggiante e asciugata dal sole fortissimo, e la mattina la riapro e l acqua è a pochi metri dal van con le foche che cacciano di sfondo.






Mi perdo davvero in queste visioni e tra un po di stretching sulla sabbia alla mattina, un fuocherello la sera cerco qualcosa da fare lentamente che mi occupi la mente fin che mi godo il silenzio e la bellezza che ho intorno a me. Un mezzo tronco vicino alle braci prende la mia attenzione. Avevo dei colori acrilici usati per dipingere la mappa del mio viaggio sul van e… ma si, dipingiamo il mezzotronoco…con quello che mi passava per la mente e dopo un bel po di ore ne esce qualcosa di carino





Chi riconosce la faccetta azzurra?????

Questo quello che ho fatto il 23 e 24 dicembre. Oggi come ripeto è natale, tanti auguri a tutti, spero di recuperare le mappe che mi servono nei prossimi giorni cosi potrò andare a vedere l alba del primo gennaio da un posto geniale, solo aprendo la zip della tenda per il freddo all esterno e lasciare scaldare la mia faccia dai raggi diretti di sto cazzo di sole nucleare e magari aprire la prima birra comprata in NZ e festeggiare alla speranza di altri10 anni cosi.

mercoledì 23 dicembre 2009

Work in progress



Per le feste pensavo di finire e postare tutti gli avvenimenti degli ultimi 30 giorni... troppo troppi, ho iniziato a scriverlo ma è davvero lungo e visto gli avvenimenti appunto, merita un po di tempo ed essere buttato giu come si deve. Tra incendi, rivoluzioni contadine finite male, la nuova legge sulla marijuana che ha portato a una serata di panico nel paese vicino dove lavoro con un megaraid della polizia e circa 60 arresti, un litigio con un maori che ha rubato ipod e camera canon da 800€ ad un amico, amici che campeggiavano in westcoast portati in salvo dalla protezione civile dopo l allagamento, e il posto doveva essere quello di un raduno hippy a livello mondiale (rainbow) ecc... insomma, ci sto lavorando. E fin che lo scrivo mi ammazzo di risate a pensarci. Peccato che la voglia di far foto non mi sia ancora venuta. Ho smesso di lavorara 3 giorni prima di natale, il 21, ho passato la serata con l amico Jeffry, un personaggio importante quanto mistico e interessante, un kiwi di circa 40 anni che vive sul suo "truck" da 12 anni con i suoi cani, uno che la sa davvero lunga su tante cose, e poi sono andato un paio di notti in un posto in spiaggia che pochi conoscono, a rilassarmi, a liberare la mente dal mio essere "indaffarato" del periodo lavorativo che non ti da spazio per programmare qualche camminata, farti dei buoni pasti abbondanti e dormire bene. Insomma, io e me stesso seduto in spiaggia a fare qualche esercizio mattutino alla luce del sole appena alzato, dato che il mio corpo oramai si sveglia automaticamente alle 6:00 a.m. e non ne vuole sapere di spegnersi di nuovo, anche perchè quando il sole batte sul van non c è modo di restarci dentro. Il natale qui è sentito, non come da noi, o perlomeno non allo stesso modo. Qui oramai è pieno di motociclisti (quante cazzo di ducati ci sono qui??? ma quanti soldi ha la gente, altro che poveri) camperisti e turisti che vanno a farsi l abel tasman track, una camminata di vari giorni dove incontri piu gente che al supermercato di sabato pomeriggio... va beh... L atmosfera che oramai si era creata era fantastica, eravamo davvero un bel gruppo, si lavorara, si stava insieme, si facevano barbeque in riva al fiume o al mare, di queli col falò e poi la carne a griglia sopra. Schitarrate ecc, e la domenica, giorno di riposo, si andava in paese a comperare la verdura fresca, il miele o il succo fatto in casa e vari prodotti organici che vendevano al mercato appunto della domenica, o qualche cimelio come la statuetta del buddah che ho sul cruscotto. Si andava a trovare gli amici o ci si sedeva in un parco a mangiarsi le fragole dal basket appena comprato. Una nuotata in piscina, quella sul mare, e poi, tassativo, barbeque argentino la sera per iniettare un po di carne nel nostro povero corpo nutrito a noodle e sandwich tutta la settimana. Oramai conoscotutti e quando vado al mercato è piu un ritrovo che shopping. La sensazione è piacevole quanto strana, è come vivere indietro di 50 anni nei vari villaggi di 1000 anime ma con i confort di ora, supermercati libreria con internet gratis, e tutto quello che il mondo occidentale può offrire. Ma tutti comunque hanno un fare rilassato, amichevole e gentile. Il modo di essere, di vestire e di rapportarsi con le persone è decisamente semplice e aperto. Ora però le cose cambieranno, per me è ora di lanciarsi in qualche camminata, di quelle meno frequentate visto il periodo, qualcuno è andato a sud per altro lavor, chi è partito per questo "rainbow festival" in mezzo alla natura dove ci si arriva solo a piedi ed è assolutamente vietato qualunque tipo di tecnologia e pure l alccool, (loro dicono di essere contro ma io penso sia per evitare che gli australiani ci vadano!!)... tenda amore e felicità.. ah ah ah. Chissà che roba è, io lo immagino una cosa tipo woodstock... magari ci passo a dare un occhiata...
Vi lascio con un paio di scatti divertenti sperando di poter postare qualcosa in piu la prossima volta.
Dalla terra della lunga nuvola bianca che qui non si fa mai vedere è tutto. Mi aspetta l ennesimo natale a 35 gradi col sole che ti cuoce. Buone vacanze a tutti, date il meglio di voi che poi.... si torna al lavoro.... voi... :)



brbeque latino



posto giusto per una sesione di jammin



dopo la sessione




quando non si ha un cazzo da fare....